Le strategie “Green Deal” europee stanno ricampionando tutti i processi lavorativi. L’obiettivo della sostenibilità tocca anche il nostro comparto. L’aumentata consapevolezza dei nostri clienti ci impegna ad attivare dei comportamenti mirati a sviluppare prodotti con buone credenziali di sostenibilità che riguardano materie prime, processi produttivi, impatto ambientale e capacità di riciclo.
Per quanto riguarda gli inchiostri di stampa, i clienti chiedono se sono “green”.
Per l’approvvigionamento Arti Grafiche La Torre si rivolge a SunChemical, azienda internazionale leader nella produzione di inchiostri, vernici e additivi per la stampa. L’approccio responsabile e analitico alle politiche di sostenibilità fanno di SunChemical un partner affidabile per affrontare le nuovi questioni sull’ambiente.
La serie di inchiostri di quadricromia TRIUMPH che acquistiamo è un prodotto a base vegetale e non a base di oli minerali, cosa questa, che può essere considerata ecologicamente favorevole.
Essere un inchiostro “green” è, però, cosa ben più articolata: il fornitore, sebbene attento ai processi produttivi (consumo di energia, riduzione di Co2, consumo di acqua, riduzione rifiuti, impegno e responsabilità sociale) e al ciclo di vita dei suoi prodotti, non è in grado di garantire ancora un inchiostro che abbia credenziali di sostenibilità assolute.
L’impatto ambientale degli inchiostri da stampa, secondo EuPIA (European Printing InksTrade Association) va valutato sull’intero ciclo di vita del prodotto, dai loro componenti (es. inchiostri ad acqua o con oli vegetali) alla quantità di energia necessaria per il corretto uso (es. tempi di essiccazione, tecnologia utilizzata).
Le possibilità di impiego di materie prime provenienti da fonti rinnovabili sono limitate perché la stampa richiede inchiostri ad alta prestazione e il materiale stampato deve avere requisiti d’immagine e di tenuta nel tempo. La legislazione, inoltre, impedisce l’utilizzo di metalli pesanti e di solventi clorurati nelle composizioni e minimizza l’impiego dei solventi idrocarburici.
La fabbricazione di questi inchiostri non è un processo altamente inquinante: le acque di lavorazione vengono conferite in impianti a circuito chiuso e lo smaltimento affidato a società specializzate, le sostanze volatili sono ampiamente filtrate, l’energia utilizzata non è massiccia e i rifiuti di fabbricazione hanno percentuali di conversione che arrivano fino al 99%.
Per quanto riguarda l’applicazione, i sistemi di controllo elettronici in sala stampa ottimizzano l’efficienza nell’uso degli inchiostri. I liquidi di lavaggio, poi, vengono inviati al recupero e al riutilizzo.
L’utilizzo finale e lo smaltimento degli articoli stampati segue le regole dei protocolli di riciclo della carta e cartone, i materiali che trattiamo in azienda. In cartiera si effettuano i processi di disincrostazione. A questi seguono la biodegradazione e il compostaggio. Gli inchiostri non risultano però essere completamente biodegradabili perché devono garantire la qualità dello stampato. Tuttavia, come regola generale, la presenza di uno strato di stampa sull’articolo non impedisce allo stesso di ottemperare ai requisiti di biodegradabilità. Eventuali residui di stampa sono chimicamente inerti e non vengono considerati dannosi per l’ambiente.
tratto da «L’impatto ambientale degli inchiostri da stampa»,
Federchimica Confindustria,
EUPIA – European printing inkstrade association a sector of cepe aisbl,
AVISA – Gruppo inchiostri da stampa e serigrafici